Fabbriche in rivolta - di Livia Zancaner

Share:

Listens: 0

Reportage

News & Politics


"Il lavoro non si tocca", urlano nei cortei da Nord a Sud lavoratori e lavoratrici, sindacati, cittadini, politici. Davanti ai cancelli e negli stabilimenti ci sono presidi continui, turni giorno e notte, per le strade scioperi e manifestazioni, tavoli in prefettura. Passa dalla battaglia dei lavoratori il destino di aziende come la Gianetti Ruote di Ceriano Laghetto e la Gkn di Campi Bisenzio, in provincia di Firenze. Le due imprese, controllate da fondi esteri, dopo lo sblocco dei licenziamenti l'1 luglio hanno licenziato rispettivamente 152 e 422 lavoratori con una email. L'obiettivo: chiudere per delocalizzare o vendere. Ma non sono casi isolati, come dimostrano Timken e Whirlpool. E anche il governo scende in campo: "Servono regole più severe per le multinazionali", spiega la viceministra dello sviluppo economico, Alessandra Todde.