Page0_Il Bibliotecario

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Human Pages

Arts


“Human Pages”, letteralmente pagine umane. Ho voluto iniziare questa serie di podcast perché amo le storie delle persone e amo i libri. Se state però pensando che ogni puntata sarà come la seduta da uno psicoterapeuta con contorno misto di libri, forse non mi sono spiegata bene. Facciamo un passo indietro. A spronarmi nella realizzazione di queste “interviste", se così le posso chiamare, è stata la mia recente partecipazione ad una biblioteca vivente, dove io ero un libro. Avete capito bene. Non ho parlato di un libro che mi è piaciuto, io ero un libro e il mio titolo era "Maledetto 89", che con l’anno non ha nulla a che fare. Una biblioteca vivente funziona come una vera e propria biblioteca, quindi le parole chiave sono libri, lettori, proroga, prenotazione, prestito, insomma nulla di nuovo del solito linguaggio bibliotecario. Questo evento si è liberamente ispirato ai principi di "Human Library", un progetto nato a Copenaghen con l’intento di contrastare il crescente clima di violenza tra i teenager. Il mio podcast non vuole però combattere nessuna grande guerra, ma semplicemente dimostrare che ognuno ha dietro e dentro di sé una storia più complessa di quanto possiamo immaginare, che spesso si nasconde nella quotidianità e nella routine di tutti i giorni. Le "pagine" che si alterneranno a questi microfoni parleranno infatti di un pezzo della loro vita, la maggior parte delle volte scomodo perché non in linea con il pensiero della propria famiglia, dei propri amici o della società. Passiamo ora però alla parte che riguarda i libri: ogni persona parlerà di un libro che le ha cambiato la vita, un libro che ha odiato e, infine, ci leggerà una poesia, un testo, una pagina, un trattato, un aforisma, insomma, qualsiasi cosa riguardante il mondo della letteratura e ci spiegherà perché ha scelto proprio quello.  A non mancare saranno ovviamente tè e caffè. La mia introduzione può risultarvi riduttiva ma non sono importanti le mie parole, ma quelle delle pagine che verranno. Io sono Mariavittoria, non più un libro ma il vostro bibliotecario.