Storiacce del giorno 14/06/2020: Tutti gli interrogativi, sulla strage del covid nella bergamasca

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In Val Seriana, ne sono tutti convinti: "se ci fosse stata subito la zona rossa, qualche vita si sarebbe salvata". Il dilemma di Annamaria è lo stesso di altre centinaia di persone della bergamasca, familiari delle troppe vittime del coronavirus, che dopo aver sollecitato, tra febbraio e marzo una chiusura, ora chiedono di sapere perché invece non arrivò. Anche se il contagio già cresceva in modo esponenziale. Questo è il più complesso dei filoni dell'inchiesta della procura di Bergamo, che ascolta anche i vertici del Governo sulla mancata zona rossa di Nembro ed Alzano. Ora che l'emergenza più severa si è allontanata, si impongono gli interrogativi sulle cause di una letalità che nella provincia di Bergamo ha toccato il picco più alto d'Europa. Decine e decine di denunce lo chiedono. E dietro ognuna, ci sono vite di persone, di famiglie stravolte in quei giorni più terribili dell'emergenza. Volti spariti all'improvviso, i cui ultimi giorni riaffiorano nelle carte bollate, insieme ai tanti interrogativi. La mancata zona rossa; la riapertura dopo sole due ore dell'ospedale di Alzano lombardo; le direttive ai medici di base: tutto questo ha contribuito alla strage avvenuta nella bergamasca?