Bentivogli: lo smart working favorisce responsabilità e produttività

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Un libro tira l'altro

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Lo smart working, che fin dall'inizio della pandemia ha coinvolto oltre 6 milioni di lavoratori nel nostro paese, è diventato, a detta di molti, una condizione irrinunciabile, anche se c'è che chi pensa che il lavoro da casa generi spaesamento e disorientamento. Nel suo libro "InDipendenti. Guida allo smart working" (Rubbettino, 204 p., € 15,00) Marco Bentivogli, già segretario generale della Federazione Italiana Metalmeccanici, chiarisce innanzitutto la distinzione tra telelavoro, che è lo stesso lavoro che si fa in ufficio, ma spostato a casa, e smart working, che è invece un lavoro per obiettivi. Lo smart working permette di conciliare il lavoro con la vita privata, offre maggiori possibilità di realizzazione in cambio di una maggiore responsabilità. La riduzione del numero di persone che circolano nella città ha messo in crisi molti esercizi commerciali, ma è stata compensata dal ripopolamento delle periferie che negli scorsi anni erano state svuotate dal pendolarismo - conclude Bentivogli. RECENSIONI "Intelligenza artificiale" a cura di Stefano Quintarelli (Bollati Boringhieri, 144 p., € 16,00) "Fellini, Roma" di Andrea Minuz (Rubbettino, 172 p., € 12,00) "Il delitto della dolce vita" di Francesco Caringella (Mondadori, 276 p., € 18,00) "La città dei vivi" di Nicola Lagioia (Einaudi, 472 p., € 22,00) "Desideri deviati" di Edoardo Albinati (Einaudi, 416 p., € 20,00) IL CONFETTINO "Federico e Giulietta" di Federica Jacobelli (Camelozampa, 48 p., € 15,00)