Alessandro Cappato. Le parole maestre di un guerriero ridente, che convive con una compagna infida e dolorosa, la sclerosi multipla.

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Abbiamo incontrato a Pula Alessandro Cappato. Parole di un guerriero ridente, vero, leggero come un Titano e forte come le nuvole di maggio. Un cavaliere che condivide nel proprio corpo una maledetta compagna (sclerosi multipla). Un male infido, doloroso, sempre in agguato, al quale non è mai stato concesso l’alibi d’essere padrone feroce della sua vita. Dopo i primi tormenti e le prime angosce ha indossato l’armatura della naturalezza del male, sì che attraverso i vicoli nascosti del dolore lo tiene imbrigliato. “E accaduto a me, e così doveva andare. Per sconfiggere la malattia bisogna accoglierla come un ospite di riguardo, mai darle il tempo di dominare il tuo sguardo, la tua paura. “Dividi e moltiplica, ama, totalmente, ama e avrai più di quello che hai dato, perché non rimane indietro nessuno con l’amore. Gli déi non avrebbero certo lodato Alessandro, gli déi non sopportano chi riesce a dominare la speranza, ma al guerriero ben nulla gli frega degli déi, d’altronde siamo stati noi ad inventarli, no? Grazie Ale.