Dentro il "cimitero dei vivi", tra pandemia e luoghi comuni

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Bisogna aver visto, per comprendere. Bisogna aver vissuto al di là del muro di cinta, per liberarsi da luoghi comuni e pregiudizi. Bisogna aver verificato i benefici di pene alternative, per riconoscere la natura antieconomica della detenzione. Bisogna aver ascoltato le storie dietro le statistiche, per capire che in Italia il carcere resta troppo spesso quel «cimitero di vivi», denunciato da Filippo Turati. E in questo cimitero di vivi, è entrato in modo significativo anche il virus: in questa seconda ondata della pandemia, sono più di mille i detenuti contagiati, altrettanti gli operatori. Ma affrontare le questioni collegate al carcere è sempre complesso, a causa di luoghi comuni e pregiudizi. Con numeri e storie- e con l'aiuto di persone che vivono quotidianamente la condizione carceraria- cercheremo di descrivere l'attuale situazione nei 190 penitenziari italiani.