Focus economia del giorno 03/08/2020: Dopo due anni, il Ponte di Genova rinasce

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Nasce il nuovo ponte di Genova, il Ponte San Giorgio: 1067 metri di lunghezza, 45 metri di altezza, 17 mila tonnellate di acciaio, 330 imprese coinvolte, oltre 1000 persone al lavoro, per un costo totale di 202 milioni. Ci sono voluti meno di due anni, per la precisione 720 giorni, per dar vita a un nuovo ponte dalle macerie del Ponte Morandi, crollato il 14 agosto del 2018 causando la morte di 43 persone.Ben 134 imprese hanno chiuso i battenti nell'arco di 20 mesi successivi alla caduta del viadotto. E agli effetti diretti della tragedia sul tessuto economico cittadino si aggiungono quelli del lockdown per il coronavirus, che fanno salire il saldo negativo delle piccole imprese sotto la Lanterna a -232. A questo si aggiungono circa 420 milioni di euro di danni, in extracosti, conteggiati, per il solo effetto Morandi, dall'autotrasporto. Torna il distanziamento sui treni ed è subito caos Sabato 1 agosto il ministro Speranza ha firmato un'ordinanza che ribadisce che in tutti i luoghi chiusi aperti al pubblico, compresi i mezzi di trasporto, resta obbligatorio il distanziamento di almeno un metro e l'obbligo di indossare la mascherina. Questa ordinanza ha gettato nel caos il trasporto pubblico ad alta velocità, che era da poco tornato a viaggiare a una capienza del 100%. Sui treni bisogna continuare a viaggiare a capienza del 50%, con i viaggiatori disposti a scacchiera per rispettare il distanziamento di almeno un metro. Ma le Regioni non intendono cedere al diktat dell'esecutivo. Si è aperto un conflitto con le Regioni, che stanno approvando ordinanze che vanno nella direzione opposta. Il blocco del Nord (Lombardia, Piemonte, Liguria, Friuli Venezia Giulia) - tutte a guida centro-destra - ha deciso di mantenere il 100% di occupazione dei posti. Questa confusione fa rimanere nel limbo le aziende dei trasporti pubblici locali, come Atm e Trenord che avrebbero dovuto iniziare a eliminare cartelli e adesivi che finora indicavano i posti vietati, ma che invece hanno preferito sospendere ogni attività. Ospiti: Raoul de Forcade, Il Sole 24 Ore, Alessandro Arona, Radio 24