Notte Strana. 03 Terzo stasimo. Di Gaetano Marino

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[...] Quanti saranno stati in tutto, venti, trenta secondi, un minuto forse, non credo di più. Il paese? Quello. Dove? Al solito Caffè Triste, in un angolo dell'eterna e gloriosa Piazza di Maggio, con le sue luci antiche e quasi buie. È notte, notte tarda. Me ne sto sprofondato in quella solita stupida seggiola. Ho appena finito il solito caffè, accendo la solita sigaretta, lancio la prima boccata. Provo a disegnare nell'aria qualche tondo di fumo, pur sapendo di non esserne mai stato capace. Questa volta però, non so come, né di dove, né perché, riesco a comporre il mio primo buchettino. Un po' povero e magro, ma perfettamente tondo. Tra lo stupore e lo sconcerto, ci riprovo. Oh, ma che gioia! Eccone un altro, tondo tondo, e pure più robusto, ma che spasso! Ancora un altro e un altro ancora, ma che maraviglia! Ecco. Ecco i primi sintomi del male oscuro. [...]