Stelle cadenti

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Ristretto

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Nonostante le scenette sotto-cassa al Papeete, più che «balneare» il governo è «franabile»: nel senso che frana, mica fria. In una parola: sta crollando. Dietro lo smottamento c’è Matteo Salvini, che era pure uno dei contraenti del contratto di governo, con un accelerazione ferragostana e l’invito ai parlamentari affinché riportino il fondoschiena sugli onorevoli scranni, scandito da un «capitano» che, quando dismette divise a scrocco e polo slacciate, figura in fondo alle classifiche per le presenze in aula al Senato.  L’unica speranza che abita in Forza Italia è che il vero Silvio abbia abbandonato la scena da un paio d’anni, sostituito in segreto da un androide con la sua coscienza digitale, tipo Futurama. Il Movimento 5 Stelle, cannibalizzato da Salvini, è ridotto al minimo storico, dopo aver perso l’onestà e pure l’innocenza. È un attimo scivolare sull’incollatura alla poltrona, specie se la pattuglia odierna venisse, come sembra, disboscata da una figuraccia alle urne. In tutto ciò, il divo blog rivaluta gli odiati «Pdioti» in una chiamata alle armi contro i «barbari». In mezzo al guado, il Pd si spacca. Inevitabile guardare alla calma olimpica del Colle. Mattarella, proteggici. Rivalutiamo l'opzione monarchica. Qualcuno legge nella frenesia di Salvini il suo primo, vero errore. Magari si saranno inceppati gli algoritmi della «Bestia» che governa e irretisce i suoi social. Lasciamo stare la grisaglia di Aldo Moro sul bagnasciuga, il tour litoraneo è solo l’ennesima puntata di un selfie dove l’autoscatto è ritardato. Non è l’autobiografia di una nazione, al massimo la «bio», stringata e satura di faccine, su una bacheca d’incontri virtuale.